La Marussi: un mondo magico e senza confini” di Marianna ACCERBONI, su “IL PICCOLO” del 13 ottobre 2002.

Il mondo magico e interiore della pittrice triestina Manuela Marussi è in mostra al New Age Center e negli spazi dell’associazione Reiki “La via del cuore”.
“Altri confini” – questo il titolo della rassegna, che raccoglie una ricca sequenza di opere recenti realizzate dall’artista con i colori acrilici usati secondo la valenza materia dell’olio – riprende il filo introspettivo che ha caratterizzato finora l’espressione pittorica della Marussi, attiva con passione in tale ambito fin da bambina, ma ne testimonia anche una svolta e un profonda maturazione. Che l’artista ammanta, secondo la propria personale inclinazione e con un’accentuata sensibilità, di colori vitali e sgargianti. Sicchè la narrazione di Manuela si palesa come una sorta di intenso e particolarissimo “inno alla vita” in quanto testimonia il profondo legame che le unisce alle amiche del gruppo di ricerca interiore Reiki, denominato “La via del cuore”, che hanno sostenuto la sua rinascita come artista.
Attraverso una pittura di gusto verista, la Marussi raccoglie infatti ed esterna i fili dei loro pensieri, dei loro sogni e delle loro esperienze nelle vite passate.
“Le immagini che dipingo – afferma l’autrice -, più che vederle, le sento e poi le esprimo sulla tela”. Grazie a una capacità grafica e pittorica non comune, la Marussi ci introduce in tal modo nei mondi lontani del Tibet e dell’India (per esempio la “Dea bambina” di cui coglie magistralmente l’espressione curiosa e intensa).
Il “viaggio interiore” esternato attraverso la pittura, prosegue quindi in Amazzonia, in Africa e nel Pakistan, soffermandosi in tale paese sull’immagine incantevole di una donna che cuce con amore; mentre poco più in là, in questa delicata e brillante rassegna, che istintivamente l’autrice dedica alla rappresentazione della serena interiorità femminile e alla divinità dell’infanzia, compare l’immagine di un giovane indiano d’America e del suo spirito guida. Altri confini appunto.